Vi è mai capitato di essere perseguitati da dei "segni": non intendo dei meteoriti che cadono nel vostro giardino con sopra scritto qualcosa (ehm...a qualcuno è mai successo?) e nemmeno a quelle coincidenze da confini della realtà, ma a quei messaggi subliminali percepiti dalle nostre orecchie...o meglio...dalla nostra testa!
Esempio:
innamorati persi di una persona...magari con qualche complicanza? Voilà...il suo nome vi salterà fuori ovunque: la mamma che chiama il figlio, i titoli di coda del film, il nuovo idraulico o il cartellone pubblicitario appena montato sulla strada che vi porta al lavoro;
o ancora meglio
la persona in questione è lontana e vi ha detto o fatto qualcosa che vi è rimasto in mente (in pratica ogni cosa, ma questo è secondario!)? Ecco che la televisione vi propone un bel film d'amore tipo questo
con, ovviamente, frasi e situazioni identiche...e nell'intervallo pubblicitario ecco il trailer del film creato apposta per la vostra situazione
In realtà nessuno vi sta perseguitando: è solo la vostra testa che è "orientata" in un certo modo. Quei messaggi erano già lì, ma noi semplicemente non li avevamo percepiti come importanti. Da un lato può essere visto come una difesa: il cervello è bombardato da informazioni in continuazione e deve per forza fare una cernita; dall'altro può "aggravarsi" come percezione selettiva. Se consapevole è utilissima per cercare le cose, se inconsapevole...beh...o siamo perseguitati dai segni o qualcuno ha deciso di pilotare le nostre idee su qualcosa!
Comunque, ritornando al nostro esempio, anche sapendolo...è il nostro cuore che guida certe cose, non la nostra testa! ^_^
E' una mia impressione o gli spots per smacchiatori hanno qualcosa di malato? Dopo quello già citato dei bimbi sullle montagne russe, ecco che si cambia Marca, ma il fastidio di fondo rimane:
"Adolescente che "prende in prestito" la camicetta della madre, ma che poi si rende conto di averci fatto una macchia sopra (il che vuol dire che con quell'indumento ci sia uscita e che abbia fatto qualcosa per macchiarla!) e con la sorella è impanicata nel vano tentativo di eliminare la prova! Infine arriva la genitrice che dapprima s'inerpica riconoscendo la camicetta, ma poi si tranquillizza dicendo che la sua aveva una macchia, mentre quella no (prontamente asportata dal nostro additivo!)... risolini di scampato pericolo dalle ragazzine!"
Peccato che l'unica macchia eliminata sia quella del tessuto, perché credo ce ne siano di belle grosse a tappare sia gli occhi dei protagonisti, sia le orecchie degli spettatori... senza parlare (continuo a ripetermi) della percezione degli autori!